Sestiere di Cannaregio

Il Ghetto vecio - 1


Il ghetto di Venezia era la zona di Venezia dove gli ebrei veneziani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica veneta. Il Ghetto si trova nel sestiere di Cannaregio ed e' sede della Comunita' Ebraica di Venezia. I primi insediamenti di ebrei nel Veneto sono molto antichi risalendo al IV-V secolo. La comunita' si incremento' in seguito all'espulsione degli ebrei dalla Spagna nel 1492. Centinaia di migliaia di persone cercarono rifugio in Portogallo, Turchia e Italia. A Venezia la comunita' crebbe e si organizzo', godendo un clima di relativa tolleranza, finché il Consiglio dei Pregadi (Senato) dispone il 29 marzo 1516 che tutti gli ebrei dovessero obbligatoriamente risiedere nel Ghetto nuovo. Nasce cosi' un'istituzione che verra' poi ampiamente applicata anche nel resto d'Europa. Nel corso del '500 vennero edificate varie sinagoghe, una per ogni gruppo di omogenea provenienza. Cosi' sorsero la Schola Grande Tedesca, la Schola Canton (rito ashkenazita), la Schola Levantina, la Schola Spagnola e la Schola Italiana. Gli edifici costituiscono tuttora un complesso architettonico di grande interesse. Poiché la comunita' prosperava e si espandeva gli edifici divenivano, con successive sopraelevazioni, di notevole altezza, anche sette piani, caso unico in Venezia. Robuste porte chiudevano gli ingressi del ghetto e ogni sera gli abitanti dovevano rientrare e rimanere rinchiusi fino al mattino successivo. Col tempo, malgrado le sopraelevazioni, si rese necessario ricorrere ad ampliamenti e i ghetti divennero tre: Ghetto Novo, Ghetto Vecchio e Ghetto Novissimo, tutti in aree contigue. Via via la comunita' si consolidava economicamente ed era ricca di fermenti culturali. Tradizionalmente gli ebrei veneziani esercitavano l'usura, o quella che veniva definita tale, cioe' di fatto un'attivita' creditizia che ai cristiani era impedita da motivi religiosi, in quanto si riteneva contrario alla morale lucrare interessi su somme date a pegno. Rimangono numerosissime testimonianze letterarie ed epistolari di questa attivita' in quanto andare in ghetto a contrarre un prestito o a riscattare degli oggetti tenuti in garanzia, faceva parte degli usi abituali.






















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